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In riferimento alle più ampie strategie messe in campo nelle città europee fin dalla metà degli anni Novanta per l’incentivazione di forme di mobilità “sostenibile” nei contesti urbani e al più recente concetto di mobilità dolce, essenzialmente riferibile alla mobilità pedonale e ciclabile, questo contributo affronta specificamente il tema della mobilità pedonale in ambito urbano, delineando criteri ed elementi di metodo per l’individuazione e il progetto d’uso di reti di spazi aperti urbani, quali strade e piazze, ad esclusiva o prevalente fruizione pedonale. Anzitutto, si enfatizza la molteplicità di ruoli che gli spazi aperti urbani quali strade e piazze rivestono all’interno della città: assi di supporto ai flussi di mobilità, anche pedonali, ma soprattutto luoghi urbani, immersi in specifici contesti, e chiamati a supportare un’eterogenea gamma di attività (dal commercio all’incontro, al gioco dei bambini). Sulla base di tali considerazioni, vengono individuate le principali ragioni per l’organizzazione in rete degli spazi aperti urbani destinati alla fruizione pedonale e vengono descritti, anche attraverso casi esemplificativi, alcuni approcci correnti alla progettazione di reti pedonali. Quindi, vengono delineati i principali elementi di metodo sia per l’individuazione delle reti che per il progetto d’uso dei singoli elementi, con particolare attenzione agli elementi di raccordo tra la rete e il contesto urbano, alle peculiarità connesse alla localizzazione della rete in aree urbane centrali o periferiche, alla rispondenza tra usi e caratteristiche spaziali degli elementi della rete. Anche se gli indirizzi di metodo proposti sono stati oggetto di numerose sperimentazioni in aree centrali e periferiche della città di Napoli, essi sono da intendersi quale primo passo verso la messa a punto di un metodo di lavoro consolidato per l’organizzazione e il progetto di reti pedonali in ambito urbano.
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Published on 01/01/2008
Volume 2008, 2008
DOI: 10.6092/1970-9870/48
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